In fondo, anche “Amori impossibili” potrebbe rientrare a pieno diritto in una trilogia, come degna conclusione dei primi due libri scritti da Gino Cortucci: un seguito ideale all'autobiografia e ai pensieri riguardo alle mille cose del mondo che sono già stati dati alle stampe negli anni passati. Lo stile è sempre quello che caratterizza lo scrittore: una semplicità di forma che è in grado di sottintendere mille cose e soprattutto di farci dire “Accidenti, è vero, è così anche per me!”. Perché in realtà in alcuni aspetti delle storie d'amore riportate ci ritroviamo, ritroviamo un particolare momento della nostra vita, ritroviamo magari anche i tratti e le caratteristiche di una storia che abbiamo vissuto in modo molto simile e che magari è finita diversamente, o è iniziata diversamente, o forse non è iniziata per niente, ma di certo ci ha ricordato proprio quell'amore di tanti anni fa che ci ha fatto battere forte il cuore. Perché, come dice l'autore, “Non tutti incontrano l'amore, ma tutti hanno avuto un amore impossibile”!
Cristiana Carnevali