Per Polverigi e Villa Nappi, un'altra prima volta. Un Debutto di quelli con la "D" maiuscola, visto che proprio Villa Nappi si appresta a diventare location qualificata e all'altezza della situazione in una serata di belcanto, quella dedicata alla lirica, una tradizione che da sempre contraddistingue l'Italia nel mondo.
Per rompere il ghiaccio ci si affiderà a Gaetano Donizetti per le musiche e a un libretto di Felice Romani, ispirato (imitato per scherzo, disse lui) a "Le philtre" di Eugéne Scribe. Sì, stiamo parlando di "Elisir d'amore", la cui più celebre romanza, "Una furtiva lacrima", coinvolgerà gli spettatori melomani, ma anche coloro che si avvicineranno alla lirica per la prima volta, venerdì 5 agosto alle ore 21.
Con l'Orchestra lirico-sinfonica di Roma, diretta dal Maestro Maurizio Petrolo e con il Coro lirico dell'Umbria, diretto dal Maestro Alessandro Nisio, per la regia di Giovanna Muller, si esibiranno la soprano Maria Carla Curia nei panni della ricca e capricciosa Adina, Gilberto Mulargia, tenore, nei panni di Nemorino, giovane contadino innamorato di Adina, il baritono Carlo Morini, ovvero Belcore, il sergente di guarnigione nel villaggio, anch'egli innamorato di Adina, il basso Maurizio Picconi, nei panni del dottore Dulcamara, la soprano Assunta Berlingieri, ovvero la contadinella Giannetta. I contadini, i soldati e i suonatori del reggimento, più un notaio e due servitori saranno interpretati da figuranti del coro e dalle comparse della compagnia teatrale GADA.
Per chi non conoscesse la trama, il melodramma giocoso "Elisir d'amore" ruota tutto intorno all'amore di Nemorino per Adina. Fa da scenario un villaggio nei paesi baschi alla fine del Settecento. Lui, umile contadino, ha difficoltà a dichiararsi a lei ricca e viziata, tant'è che la guarda da lontano, mentre su richiesta degli altri contadini, legge a tutti le vicende di Tristano e Isotta e del filtro magico con cui Tristano fa innamorare di sé la regina Isotta. E' proprio quello che servirebbe a Nemorino, ma intanto nel villaggio arriva l'esercito e il sergente Belcore che cerca di arruolare nuove leve. Anche Belcore è innamorato di Adina e lei continua a tenerlo sulle spine, senza dare risposte. Finché non arriva il truffatore Dulcamara (il ciarlatano) che, fingendosi dottore, vende a Nemorino un finto elisir d'amore che però, lo avverte, farà effetto dopo 24 ore, giusto quelle che serviranno a Dulcamara per fuggire. Nemorino beve tutto il "filtro d'amore" e in realtà si ubriaca, al punto da diventare così disinvolto da ignorare Adina che per ripicca decide di accettare di sposare Belcore. Nel secondo atto fervono i preparativi per il matrimonio e Nemorino decide di arruolarsi, non avendo più soldi per comprare altro elisir. La villanella Giannetta sparge per il villaggio la notizia che Nemorino ha ottenuto una grande eredità: tutte le ragazze del paese cominciano a corteggiarlo, al punto che il giovane pensa che sia l'effetto del filtro di Dulcamara. Adina si ingelosisce e si fa tradire da una lacrima che Nemorino vede e che gli rende noto l'amore della ragazza, costretta, alla fine, a dichiararsi. Belcore se ne va e Dulcamara, medico imbroglione, non riesce a credere al successo ottenuto dal suo filtro.
Due atti, il primo di dieci scene e il secondo di nove; in scena per la prima volta a Milano al Teatro della Cannobiana il 12 maggio 1832; venerdì 5 agosto a Polverigi, nel parco di Villa Nappi, ore 21.
Cristiana Carnevali