Due ore di domande senza sosta. Così i ragazzi delle scuole medie di Polverigi, Agugliano e Camerata Picena, interessati, partecipi e anche preparati, hanno accolto Giorgia Benusiglio al palasport di Agugliano, per un incontro organizzato dalle tre amministrazioni comunali dell'Unione.
Giorgia ha portato la sua esperienza, ha raccontato la sua storia di trapiantata di fegato per una mezza pasticca di ecstasy tagliata con il veleno per topi. Voleva provare, solo provare e si è giocata tutto perché la sua esperienza di vita, da lì in avanti, non è stata facile. E da un iniziale rifiuto della situazione, di dover ammettere di avere il fegato di un'altra, di stare così male, di pagare conseguenze così gravi nel suo fisico, Giorgia ha pensato di poter diventare un aiuto per molti giovani che soltanto entrando in contatto con il suo duro percorso possano pensarci due volte prima di fare una qualsiasi sciocchezza di cui pentirsi per il resto della vita.
"In realtà non è mio il progetto, ma di mio padre. E' il nostro progetto!", sorride orgogliosa, ripensando a quel papà che da un anno non c'è più, ma che ha condiviso con lei ogni passo, che andava nelle scuole da solo, per raccontare l'esperienza della figlia, finché lei, Giorgia, non se l'è sentita di accompagnarlo.
Un caso mediatico, perché ne hanno parlato tv e giornali, un'esperienza che segna ("Mi sono autoderubata dell'adolescenza", come dichiara), ma che conquista per la semplicità con cui si racconta, per il suo non nascondere nulla, non tentare di giustificarsi, di dare ad altri responsabilità che sono solo sue, perché Giorgia se le assume tutte e senza scusanti, ma ha anche una grande volontà di poter costituire quel deterrente necessario a far passare anche la più piccola voglia di provarci, anche solo una volta! Il prezzo da pagare per il rischio che si corre è troppo alto e Giorgia Benusiglio lo paga ogni giorno da quella fine di ottobre del '99. Proprio per questo da anni incontra i ragazzi delle scuole medie, delle superiori, delle università, ragazzi che come lei possano pensare in un qualsiasi momento della loro piccola vita: "Provo, solo una volta, solo un po', che cosa può succedermi?".
Ma Giorgia usa un linguaggio che arriva dritto al cuore, è forte, non si è fatta abbattere e non si abbatte, anzi lotta oggi più che mai, ha mille progetti in testa, proprio lei che aveva deciso di non farne più, che aveva rischiato di non poterne più avere.
In serata ha poi incontrato gli adulti, nella sala consiliare del Comune di Polverigi. Genitori, zii e tutte le persone interessate a vario titolo all'argomento "droga", tra amministratori, volontari, operatori sanitari. Si è parlato di nuovo dei ragazzi che dall'incontro della mattina avevano già inviato moltissimi messaggi a Giorgia nella sua pagina Facebook, di genitori che hanno ringraziato gli assessori per l'iniziativa, perché hanno visto i loro figli attenti ed entusiasti dell'esperienza fatta.
E lei, Giorgia Benusiglio, ha ricominciato di nuovo a raccontare la sua storia, mai stanca di credere che ogni volta che qualcuno, dopo aver incrociato la sua vita, rinuncia a farsi, ogni volta che qualcuno cancella da sé anche solo il pensiero, per lei è una vittoria.
Cristiana Carnevali