Cristiana Carnevali
Quando la Professionalità ha la "p" maiuscola non c'è verso di nasconderla o di non notarla. E' probabilmente questo il segreto del successo di Tullio Solenghi, da solo, in coppia o in trio che sia. Ospite dell'Associazione La Guglia di Agugliano, che dimostra ancora una volta grande sensibilità e voglia di regalare al territorio occasioni culturali sempre di grande spessore, è stato il protagonista di un doppio appuntamento: il pomeriggio in sala consiliare per la presentazione del suo libro "Bevi qualcosa, Pedro!" e la sera, al cineteatro Ariston, per la prima replica dello spettacolo "Una serata pazzesca" che ha debuttato a Sori (Genova) il 10 dicembre scorso e che è un omaggio a Paolo Villaggio, a quello che ha scritto, alla sua capacità di aver condizionato linguaggio e storie degli italiani. E un Professionista come Solenghi lo vedi anche da come si pone davanti al suo pubblico: disponibile, mai stanco di firmare autografi e dediche sul suo libro (grazie alla disponibilità e all'aiuto della libreria "Motivi" di Chiaravalle che ha supportato entrambe le iniziative, portando le copie di "Bevi qualcosa, Pedro!" sia in sala consiliare sia a teatro), di prestarsi per l'ennesimo selfie con i fans e fino in fondo perfezionista, perché foto e video devono venire bene! Deve essere stata proprio una bella accoppiata di precisi e scrupolosi quella formata da Solenghi e la Marchesini, pignola, ma nel senso più nobile della parola, anche sul più piccolo dettaglio. E la gente, che sia pubblico a teatro o telespettatori davanti alla tv, la differenza la percepisce. Non è un caso che abbia attribuito al Trio uno strepitoso successo, per altro meritatissimo! Così come hanno fatto i bambini dell'Antoniano nella recente festa per il 60° anniversario dello Zecchino d'Oro: di fronte a chi non ricordava nemmeno il testo delle canzoni hanno scelto Lopez e Solenghi che hanno tentato anche una piccola coreografia! Abbiamo scoperto che nel percorso di Tullio Solenghi si intreccia spesso una "location" marchigiana... Il suo debutto su un palco è avvenuto a Pesaro durante una rassegna di teatro amatoriale con una compagnia genovese, dove vinse anche un premio. Era il 1967 e le Marche fanno una prima apparizione fortunata. Amava il recanatese Leopardi già dai tempi della scuola e fu proprio recitando "A Silvia" in modo particolare (in tutti i dialetti italiani, o quasi e di sicuro attraverso i più rappresentativi da nord a sud) che risaltò in un provino. C'è poi un debutto di una tournée del Trio partito da Fabriano e legato a un sacco di ricordi e molto altro ancora che riporta fedelmente nel suo libro. E parlando proprio del suo "Bevi qualcosa, Pedro!", ricordando Anna Marchesini e Paolo Villaggio, parlando della complicità con Massimo Lopez, si emoziona, sorride, si commuove, o scoppia anche in una risata fragorosa, pensando a due sere prima, quando proprio in una delle date della tournée del "Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show", nel momento in cui i due amici interpretano i due papi, Ratzinger e Bergoglio, hanno cominciato a ridere come pazzi, un attacco di risate per il quale non riuscivano più ad andare avanti con lo spettacolo e a intonare la canzone che veniva dopo, tanto che il musicista in scena, che li accompagna sul palco, ha riattaccato il pezzo più volte, prima che riuscissero a cantare... Certo, divertirsi ancora è fondamentale per la complicità sulla scena e per rendere più leggera la fatica che si fa, visto che in questo momento Tullio Solenghi è impegnato in tutta Italia non solo con questo spettacolo in duo con Lopez, ma con "Una serata pazzesca", che ha portato ad Agugliano e che da gennaio sarà portato in molti teatri di tutta Italia, con le letture pubbliche di Iliade e Decamerone, progetto estremamente interessante del Teatro Pubblico Ligure che lo supporta anche con lo spettacolo dedicato a Paolo Villaggio. E poi sono stati da poco messi in archivio il "Tale e quale show" e il già citato 60° anniversario dello Zecchino d'oro. A teatro, come in sala consiliare, nella sua giornata aguglianese, ha accolto tutti con un sorriso, ha soddisfatto tutte le aspettative dei partecipanti, ha risposto a tutte le domande, ha "giocato" con un pubblico che ha sicuramente risposto con attenzione e affetto e che proprio non voleva farlo andare via (tanto che Solenghi ha riproposto la storia del "C'è una bomba in sala, dovete uscire", episodio capitato al Trio durante una tournée, con l'arrivo dei carabinieri a teatro per una telefonata anonima). Una proposta: ma se dopo la Liguria, regione di origine e il Lazio, regione adottiva, le Marche diventassero la sua regione portafortuna?
Cristiana Carnevali
0 Comments
Your comment will be posted after it is approved.
Leave a Reply. |
AutriciSiamo donne, di Polverigi e intorno al pentolone della marmellata ci divertiamo davvero! Archivio
Luglio 2022
Categorie
Tutto
|