A Polverigi c'è una "enoteca light" di "Vino Libero". E' la pizzeria Il Ghiottone, in piazza Umberto I, che l'ha scelto condividendone la filosofia. Parlare di "vino libero" di per sé richiama subito alla mente immagini pulite, fresche, di ampio respiro. E non a torto, se poi si aggiunge che questa serie di vini si chiama "libero" perché sono state fatte scelte specifiche a monte. E la cosa si fa interessante! Allora, cominciamo da principio per capirne di più: l'associazione "Vino Libero" è stata costituita da dodici cantine, dodici produttori di vino che si trovano in otto regioni italiane, ovvero Puglia, Piemonte, Lombardia, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Toscana, per un totale di 180 ettari di vigne. Perché hanno messo in piedi questa associazione? Perché si sono presi l'impegno, l'uno nei confronti dell'altro e, insieme, nei confronti dei consumatori, di applicare un modello di agricoltura sostenibile. Pur se non si fa beneficenza a nessuno, ma si persegue comunque un legittimo profitto, come è giusto che sia e come ogni azienda fa, il rispetto per l'ambiente e per la sua salvaguardia, la promozione della ricerca, il perseguimento di un miglioramento costante e continuo, la tutela dei consumatori, sono obiettivi primari. Ne nasce un vino libero. Frizzante, bianco, rosato, rosso, fermo, con le bollicine, più adatto all'aperitivo o al fine pasto, non importa! Quello che conta è che sia libero da concimi di sintesi (il modello agricolo scelto utilizza solo quelli organici); libero da erbicidi e diserbanti chimici, ma prodotto da una terra lavorata come tradizione vuole e con rispetto; libero dal almeno il 40% dei solfiti, cioè con un quantitativo inferiore almeno del 40% rispetto a quanto prevede la legislazione in materia. Non solo, perché si parla di tutela dell'ambiente e rispetto a 360°, quindi le bottiglie del vino libero sono prodotte con l'85% di vetro riciclato, le chiusure sono a impatto zero e ogni scelta che viene fatta segue un disciplinare specifico, come la produzione.
Dicevamo all'inizio che si tratta di una scelta che ha coinvolto Andrea Belardinelli, titolare de "Il Ghiottone" a Polverigi, diventato così "enoteca light". Andrea ne parla con molto entusiasmo, perché i vini li ha assaggiati e ne riconosce la differenza nei profumi, nei sapori e soprattutto nel loro... non dare alla testa, segnale importante, anche se non scientificamente provato, di minor presenza di solfiti e anidride solforosa (anche se si dovrebbe parlare pure di istamina ed eccesso di alcool etilico)! Inoltre: "I prezzi sono nella media rispetto agli altri vini - dice Andrea - e per quanto riguarda le bottiglie c'è un listino prezzi specifico, quindi non ci sono sorprese! E la varietà, pur se in presenza di poche cantine, è piuttosto vasta: c'è Fontanafredda, conosciutissimo produttore, ci sono i fantastici vini siciliani Grillo, Bella Nova, Viognier per i bianchi e il Nero d'Avola e il Syrah per i rossi, purtroppo c'è un solo produttore marchigiano con alcuni dei suoi bianchi, il Verdicchio dei Castelli di Jesi su tutti".
Quindi c'è da augurarsi che la scelta sia sempre maggiore, perché questo significherà che sempre più produttori si schiereranno a favore di un vino rispettoso dell'ambiente e dei consumatori. Nel frattempo l'appuntamento con "Vino Libero" e "Il Ghiottone" è per l'autunno prossimo, quando sarà un po' più fresco e sarà presentata ufficialmente l'Associazione e tutti i suoi prodotti, con tanto di degustazione. E "Vino libero" ha portato un altro pezzettino di Polverigi all'EXPO di Milano, visto che è stato allestito uno stand dove l'associazione si presenta in grande stile!
Cristiana Carnevali