Favorevolmente disponibili nei confronti dell'artista, performer e regista Alessandro Sciarroni, di cui abbiamo riportato in anteprima il progetto che vedrà la luce nel prossimo autunno (vedi http://lestregheallegre-polverigi.weebly.com/blog/-casting-per-aurora-progetto-di-alessandro-sciarroni-prodotto-da-inteatro), abbiamo voluto verificare di nuovo il suo "genio", senza esserne delusi. L'occasione è arrivata con l'edizione 2015 del Festival Inteatro di Polverigi, che punta a tornare ai grandi fasti di un tempo e per la prima volta quest'anno in condivisione con teatri e strutture di Ancona. Due gli spettacoli di Sciarroni in programma nel fittissimo calendario dell'edizione Inteatro 2015. Di questi, uno, "Joseph", ha tenuto per mezz'ora il pubblico incantato e immobile ad osservare l'unico attore in scena, un ballerino, alle prese con una ricerca, senza sosta, di identità.
Detto così potrebbe apparire angosciante perché la ricerca di sé, le risposte alle proprie domande, il cercarsi nel tentativo di stabilire i propri spazi e i propri scopi, non sono mai situazioni leggere, ma in scena non è stato così.
Sarà stata la complicità di buonissima musica che ha commentato tutta la performance, o forse anche il software che ha permesso all'attore di muoversi e "raddoppiare", allungare una mano o intrecciarne due, o anche tentare inutilmente un approccio in chat, fino a cambiare totalmente la propria identità e indossare una maschera (quella di Batman, con tanto di mantello), ma l'umano che si confronta con se stesso, con gli altri, fino ad assumere sembianze che non sono le sue, di certo non ha turbato il numeroso pubblico presente, che ha mostrato invece di gradire molto e ha trovato anche scorci di ilarità nelle numerose porte chiuse in faccia via chat.
Bravissimo Marco D'Agostin, il performer in scena insieme al suo computer.
Ancora una volta Alessandro Sciarroni sonda le reazioni, le emozioni, le sensazioni umane e ancora una volta lo fa con uno strumento, il computer, forse impensabile da portare in scena, sicuramente poco teatrale, come le sue partite di goalball. Ma ancora una volta stupisce, sorprende e inchioda gli spettatori alla propria postazione.
Cristiana Carnevali