Povero Sganarello, però, quella vecchia scopa fatta dei ramoscelli più flessibili delle sue fascine (e del tutto simile a quella della Befana), alla fine aveva la stessa forma della sua schiena. Per non dire dei bastoni, poi! Certo è che ha giocato anche il ruolo di Cupido e l'amore ha trionfato e con esso anche le tasche di Sganarello che si sono riempite di un po' di denaro sonante! Insomma, fare il medico non era poi così male, botte comprese!
Maschere della più classica commedia dell'arte, perché è proprio qui che Federico Facciolli ha tratto la sua suite, tra Molière e gli Scenari di Casamarciano.
E sì, alla fine è tutto chiaro sì, soprattutto grazie all'efficacia degli attori, su tutti Sganarello che si è concesso pure un giro tra gli spettatori dell'Anfiteatro di Agugliano, dispensando consigli e... “medicine”. L'attore Giuliano Napoli è uno Sganarello divertente, pronto, espressivo, anche sotto la biacca. Soprattutto perfettamente ben combinato con l'attrice Donatella Mercolini che ha il ruolo di Martina, moglie insoddisfatta del perdigiorno Sganarello, il quale non risparmia attenzioni anche alle tette della Balia. Bella l'espressione di cupidigia davanti al denaro di Geronte e tenero l'atteggiamento nei confronti dell'amore di Leandro e Lucinda.
Da segnalare anche l'attrice Margherita Giudici, la Balia e la stessa Donatella Mercolini, moglie scaltra e anche un po' vendicativa.
Interessante il linguaggio moderno di Sganarello, quasi a contrasto con i costumi e farcito di frasi fatte e modi di dire in latino che hanno strappato applausi al pubblico, essendo usati a casaccio, ma al tempo stesso sono stati capaci di riportare alla mente tanti personaggi dei nostri giorni, che sanno tutto su tutto, si nascondono dietro citazioni dotte, appaiono come ricchi di scienza infusa, ma nella maggior parte dei casi sono solo ricchi di parole vuote...
Cristiana Carnevali