Ricorda qualcuno su Facebook, ad alcune signore che hanno messo in mostra tutta la loro maleducazione, che "la sagra della salsiccia è due incroci più avanti"... e in effetti ha tutte le ragioni di questo mondo: il parco di Villa Nappi a Polverigi non è per tutti, soprattutto non è per arroganti di tale risma. Forse, però, a certa gente sarebbe meglio suggerire di partecipare da protagonista alla sagra della... papera!
Arrivano dalla capitale pensando di avere tutto il diritto di lasciare l'educazione chiusa in casa, come se fuori dai confini del Comune della capitale non ci sia ugualmente la possibilità di rimediarsi il più sonoro dei "vaffa"...
Chissà, magari avranno anche pensato che in campagna si può fare i prepotenti, proprio perché si arriva dalla capitale, ma anche qui non c'hanno capito un'acca. Anche perché in campagna si possono incontrare quelli che dalla capitale sono fuggiti proprio perché non sopportavano più di avere vicini di casa così cafoni!
Ma a ben guardare tutta la scenetta di chi si accapigliava per avere un posto in.. corridoio, la situazione è stata divertente e al limite del surreale. Abbiamo visto cose che a nessun umano è stato possibile vedere... Beh forse questo è esagerato, ma non mi era mai capitato di vedere un cordone di magliette tutte legate una all'altra per occupare quanti più posti possibili! E spostare l'ordine delle poltroncine, sapientemente messe a raggiera, in modo che il palco fosse visibile da qualsiasi posto. Pensavano di potersene fregare di tutto e di tutti, di disporre del tempo e dello spazio (e della pazienza degli altri) a proprio comodo, hanno assunto anche (ma non sapevano, meschine, di avere dietro un'insegnante di dizione che le ascoltava) un modo di parlare finto chic che evidenziava ancora di più carenze, cadenze e pendenze...
E quando si sono scaldate ben bene e si sono sentite soddisfatte della propria furbizia, alzarsi da quelle poltroncine che avevano oscurato nei loro spostamenti e raggiungere la prima fila e i posti riservati, non ha avuto prezzo. Ci sono cose che non si possono comprare (ad esempio l'educazione), per tutto il resto...
Cristiana Carnevali