Magia. Questa è l'unica parola che può descrivere la notte di Villa Nappi e il Gran Galà della danza. Al di là della tenerezza provata per gli allievi più piccoli (c'era anche un ragazzino, l'unico, ma ben intenzionato a mettercela tutta!) che hanno vissuto il loro momento di gloria e non si sono affatto preoccupati del numeroso pubblico presente nel parco che li applaudiva; al di là dei commenti positivi, espressi anche dai docenti degli stage, nei confronti delle allieve più grandi, già a livelli avanzati e pronte per il grande salto; al di là di colori, costumi, musica...
Già, al di là... Dove si muovono gli angeli, con una grazia infinita, che ti lasciano lì, senza parole, a bocca spalancata, perché hanno ogni movimento, unico e impossibile da replicare. Dovevamo aspettarci che con i primi ballerini ed etoile internazionali fosse così, ma forse non siamo mai pronti alla perfezione, ad una perfezione assoluta che ti inchioda alla poltroncina e fa sparire tutto il mondo intorno. E gli occhi ti si riempiono di grazia, di movimenti gentili, sinuosi, espressivi, mentre il cuore è lì, su quel palco a seguire quei passi, a soffrire quelle pene d'amore, a condividere quei sentimenti forti. Il classico più classico della Giselle di Venus Villa, prima ballerina del Washington Ballet, un passo a due con l'etoile internazionale Rolando Sarabia, un'incalzante danza moderna con il ballerino internazionale Nicola Cisternino, forte e perfetta anche nel duetto con la migliore allieva/ballerina del Vis Ballet, Debora Barontini e il passo a due che più di qualsiasi altra cosa ha incantato tutto il pubblico di Villa Nappi con sul palcoscenico i due primi ballerini dell'Opera di Dortmund Monica Fotescu Uta e Mark Radjapov. Il loro affiatamento, quasi una simbiosi perfetta, ha reso tutto il parterre complice e partecipe. Un passo a due che è diventato di tutti, universale e ricco di emozioni, che ha lasciato senza fiato anche chi stava comodamente seduto e seguiva soltanto con gli occhi il volteggiare della Fotescu e le gocce di sudore di Radjapov che scendevano a bagnare il palcoscenico dopo aver imperlato la fronte della grande stella della danza per l'impegno e per lo sforzo. E poi l'applauso, quasi liberatorio, dopo il pathos di un passo a due così intenso. Grandissimi!
E grande Eugenia Morosanu, ancora una volta grande! Sapiente burattinaio che dietro le quinte muove tutta l'organizzazione, che lavora un anno intero con i suoi ragazzi e non si risparmia mai, che sceglie con cura le collaborazioni, gli ospiti, i nomi e fino all'ultimo li vuole vedere provare, li aggiusta nel programma, si confronta, sceglie segni convenzionali per dialogare a distanza. Grande per la simpatia che riesce a suscitare nel suo essere diretta, senza fronzoli, meline o bugie bianche. Chiamando tutti sul palco, allievi, insegnanti, artisti, sa che ancora una volta ha vinto, in barba a tutto e a tutti, per amore della danza!
Cristiana Carnevali