Cristiana Carnevali
Una quindicina di suore più una decina di personaggi maschili tra camionisti, manager di un'industria farmaceutica, segretario e presidente dello IOR... Un palcoscenico che si direbbe affollato, invece sono soltanto due gli attori: Valentina Bonafoni e Michele Casadei che di "Rina" ha curato il testo e la regia. Un rimpallo continuo tra personaggi e battute, nel quale gli spettatori presenti al teatro all'aperto del Parco delle Querce di Agugliano sono stati aiutati dalle immagini proiettate sullo sfondo che specificavano data e luogo: dal convento delle Benedettine di Firenze alla sede romana dello IOR, al convento di Palermo, a quello di Bologna fino alla sede dell'azienda farmaceutica. La storia gira tutta intorno a una scoperta scientifica nei laboratori di ricerca di un'azienda romana. Siamo negli Anni Cinquanta ed è in pratica la storia del Pergonal, farmaco contro l'infertilità femminile dell'azienda Serono, che necessitava, per essere efficace di particolari sostanze (gli ormoni gonadotropi FSH e LH, che stimolano l'ovulazione), contenute nelle urine di donne in menopausa, che favorivano la produzione di ovuli. Viene spontaneo chiedersi: ma perché la pipì delle suore era quella più idonea al farmaco? Semplicemente perché del gotha dell'azienda farmaceutica faceva parte Giulio Pacelli, un aristocratico nipote di Papa Pio XII. Con il coinvolgimento della Banca del Vaticano (lo IOR - ma non era difficile visto che il Vaticano deteneva il 25% delle azioni dell'azienda farmaceutica), di conseguenza, alcuni dei monasteri di suore sparsi per il territorio italiano, vennero coinvolti nell'operazione e molte donne dell'epoca riuscirono a diventare madri (la prima bambina nacque nel 1962). La "Rina" del titolo non è escluso possa essere la forma contratta di "urina" nell'espressione delle suore più anziane, con cui hanno indicato la pipì, che in quegli anni costituiva ancora un tabù. Bellissimo il finale e coinvolgente Valentina Bonafoni nel racconto, a una sorella appena entrata in convento, di una suora che visse questo esperimento. Tocca il cuore questo anelito soddisfatto a sentirsi donne, ancorché sorelle e madri e a quanta felicità tutto questo portò nei conventi. "Rina" è stato l'ultimo spettacolo in gara per il Festival nazionale del teatro dialettale di Agugliano, edizione 2022 e adesso il lavoro è tutto delle giurie che si riuniranno per decidere chi sarà il vincitore del Premio "La Guglia d'Oro", dopo i preferiti del pubblico e della Giuria dei Giovani, affinché domenica 7 agosto, nel corso dello spettacolo finale, possano essere consegnati i premi ai migliori di questa edizione. E la scelta non sarà affatto facile! Cristiana Carnevali
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AutriciSiamo donne, di Polverigi e intorno al pentolone della marmellata ci divertiamo davvero! Archivio
Luglio 2022
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