Come mettere zitti quattro genitori saputi, pieni di sé e desiderosi di darsi battaglia per prevalere sugli altri? Con una telefonata (come se ne fossero mancate!!!). Già, alla fine proprio una telefonata dei due figli, malandrini e un po' maneschi che si sono presi a botte durante un litigio, lascia a bocca aperta e senza parole due coppie di genitori che fin lì si erano dati battaglia. Sul filo dell'educazione (iniziale e ogni qualvolta se la sono ricordata) e anche di un po' di presunzione (la voglia di mettersi sul piedistallo, per molti adulti, riesce sempre a farla da padrona), certo i quattri non si sono risparmiati colpi. E ci si è messo pure Zozò, il criceto, che riesce a diventare motivo di accuse, per essere stato buttato dalla finestra in un momento in cui quel suo girare incessante sulla ruota era diventato un attentato ai nervi del padrone di casa. Per farla breve, Beatrice e Massimo accolgono nella loro casa Giulia e Damiano per discutere di un fatto increscioso: i loro pargoletti si sono presi a botte al parco e anzi, uno dei due, "armato" di un bastone ha rotto due denti all'altro. I genitori, si sa, devono educare, dare il buon esempio, dimostrare maturità e tolleranza nel gestire le situazioni... Già, questo sulla carta, perché nella realtà succede ben altro. E queste due coppie inizialmente così gentili e ossequiose, disponibili di addivenire a una soluzione, in un crescendo di toni cominciano a darsi addosso. E non risparmiano colpi a nessuno, a destra e manca: mamma e papà contro mamma e papà, mamma contro papà, mamma contro l'altro papà, papà contro papà e mamma contro mamma... Insomma scoppia il caos, tra insulti, lacrime, qualche goccio di rhum di troppo, scene di isteria, malori fisici. L'un contro l'altro armato, cominciano a mettere sul campo di battaglia anche i propri problemi di coppia (apparentemente nascosti dietro i nomignoli "patatina", "zucchero&miele") di lavoro, di vita quotidiana.
Divertente, proprio divertente questa versione della Compagnia "L'Armonia" di Trieste di "Le Dieu du Carnage", "Il Dio della carneficina", commedia della scrittrice Yasmina Reza portata in scena in tutto il mondo e anche da attori molti famosi come Isabelle Huppert a Parigi, Ralph Fiennes a Londra, Jeff Daniels e Lucy Liu a Broadway e solo per fare alcuni nomi. Uno spaccato di vita più diffuso di quanto si possa credere. Renderlo un atto unico, con i quattro attori Monica Parmegiani, Chino Turco, Elena Bisel e Paolo Dalfovo sempre in scena e "costretti", dal regista Riccardo Fortuna, a non abbassare mai la guardia, rende "Zozò" ancora più interessante. Con una scenografia che ci riporta un interno moderno di un'abitazione curata e un po' intellettualoide (anche se i cataloghi di sanitari che vende lui sono in bella mostra accanto a libri di ben altro genere su Mirò e Paolo Uccello), con fiori freschi nei vasi e un angolo bar ben rifornito (soprattutto del "famoso" rhum), niente viene lasciato al caso. Anche i telefoni sono in primo piano, anche perché squillano di continuo, richiamando l'attenzione sulle ulteriori beghe quotidiane delle coppie, fino al gesto inconsulto di gettarne uno nell'acqua dei fiori, un disperato tentativo (inutile) di azzittirlo per sempre. Bravi tutti gli attori, una riconferma per Monica Parmegiani e Paolo Dalfovo che sono ritornati al Festival nazionale del Teatro dialettale di Agugliano esattamente dopo un anno, quasi a voler celebrare un "compleanno" dall'edizione che li ha visti trionfare nel 2016.
Sì, ma... Zozò? Tranquilli, Zozò è vivo e vegeto!
Cristiana Carnevali