Si potrebbe pensare che si tratti di una compilation o una playlist da ascoltare in cuffia in momenti diversi della giornata e invece è lo scandire dei capitoli del libro"Nel Blue" di Donato Andreucci, giornalista e scrittore dalle mille esperienze calcistiche che continua a ripetere "La musica è vita"...
Alla presentazione del suo ultimo libro svoltasi a Polverigi, nella Chiesa del SS. Sacramento situata all'interno del parco di Villa Nappi, in apertura della rassegna "Parole al tramonto" organizzata dall'Assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca Comunale di Polverigi, davanti a un pubblico attento e partecipe, Donato Andreucci si è raccontato, ha raccontato la sua esperienza di calciatore in varie compagini del territorio, quindi di allenatore, poi di dirigente e addetto stampa, nel mezzo la scelta di lavorare in un quotidiano, in una redazione di cronaca e solo da qualche anno a questa parte, il coltivare lo scrivere, dando alle stampe ben tre romanzi. L'occasione (Andreucci era per la prima volta ospite a Polverigi) è stata colta al volto per presentare ognuno dei romanzi, a cominciare da "Cometa", che, come "Nel Blue", ha un leit motiv che parla di omosessualità, ma che racconta anche il mondo degli adolescenti, la sfrontatezza in alcune occasioni, il menefreghismo di certe situazioni, l'usufruire degli altri a proprio piacimento. Un po' più complesso è "Nel Blue", ammantato di un velo di malinconia, di una ricerca accorata di amore, di considerazione, di quel guizzo di gioventù che ora è solo un ricordo. La vita si svolge ormai intorno a un tavolo del bar, dove si guarda la gente passare, gli altri vivere, persi tra un ricordo e un pizzico di sana invidia per ciò che non è più. Ma tra i due protagonisti della storia, Celestino e Leonardo, la differenza caratteriale è evidente anche nel vivere questa stagione della propria esistenza. Uno Celestino, resta ancora un po' "superficiale", quasi a non volersi arrendere, a non voler pensare. L'altro, Leonardo, è decisamente più intellettuale, si fa domande e cerca di darsi risposte e ancora di crescere spiritualmente, arrivando alla conclusione che l'amore è dare e darsi, non solo prendere e pretendere. E' un concetto di amore maturo e maturato nell'esperienza, nella ricerca di qualcosa di non effimero che al tempo stesso ti porta a chiederti che cos'è questo sentimento a cui stai anelando, dove è possibile trovarlo e soprattutto come mantenerlo in vita. L'amore come motore che fa girare il mondo, che consola e appaga, che stupisce e rende felici, che addolcisce il cammino verso l'oblio...
Avendo parlato del primo e del terzo romanzo, non era possibile sorvolare sul secondo che ha scritto, quel "Belmoro" che è uno spaccato della nostra campagna del dopoguerra, quando la mentalità ristretta, paurosa, non votata ai cambiamenti del pater familias, non soltanto condizionava la vita delle donne di casa, spesso costrette a violenze inaudite, a matrimoni forzati e decisi in base a tutto fuorché l'amore, ma anche quella degli uomini, figli e nipoti, costretti a lavorare dalla mattina alla sera, senza conoscere il becco di un quattrino, perché lo scettro del comando, soldi compresi, rimaneva in mano al padrone di casa. Uno spaccato veritiero di una realtà che ha fatto parte del nostro passato, quando per eccesso di rispetto, i figli sacrificano meglio la propria vita, pur di dare contro al volere del padre. E molti dei soprusi sono emersi soltanto dopo, quando ormai tutto è stato superato (magari solo dal tempo passato) e lasciato alle spalle.
La rassegna "Parole al tramonto" ha avuto quindi uno splendido avvio, di sicuro ha permesso di parlare e ascoltare argomenti diversi dal solito. Sarà così anche per il prossimo appuntamento, venerdì 12 ottobre alle ore 18, quando nella stessa splendida location della Chiesa del SS. Sacramento, si parlerà di letteratura per ragazzi, facendo valutazioni, confronti, approfondimenti con una scrittrice che continua a scrivere per i più piccoli con grande soddisfazione, come Alessandra Montali.
Cristiana Carnevali