Cristiana Carnevali
Ancora sul "classico" la seconda serata del Festival nazionale del Teatro dialettale di Agugliano (AN), edizione 2018, che è in pieno svolgimento nell'Anfiteatro al Parco delle Querce, nei pressi degli impianti sportivi di Agugliano. "Ultimo scugnizzo" è un lavoro del grande commediografo di fine Ottocento Raffaele Viviani (1888 - 1950), un testo super-rappresentato che ha avuto anche versioni cinematografiche, prima fra tutte quella che aveva lo stesso Raffaele Viviani nei panni di Antonio Esposito del 1938 per la regia di Gennaro Righelli. Il film fu giudicato positivamente nel complesso, ma il Viviani fu sommerso di critiche perché come scrisse il critico Luigi Chiarelli: "Quando parla italiano la sua voce non riesce a trovare le giuste intonazioni. Raffaele Viviani è costituzionalmente un dialettale e non deve tradire la sua natura". E a pensarci bene, al cinema come a teatro, senza quel tocco di napoletaneità non sarebbe la stessa cosa! Ne è un esempio Nino D'angelo, scugnizzo più recente. Ma tornando al Festival... La storia, si diceva, è vecchia e collaudata. In queste situazioni è soltanto la bravura degli attori a renderlo sempre nuovo e accattivante, come è successo ad Agugliano con la Compagnia "30 Allora" di Casagiove, in provincia di Caserta. Questo numeroso gruppo di attori ha tenuto incollati gli spettatori per tre ore, senza il minimo cenno di cedimento, ma anzi con numerosi applausi a scena aperta e un consenso unanime alla fine dello spettacolo che ha "costretto" il primo attore a riprendere la parola per ringraziare tutti! Difficile trovare qualcuno che sia emerso tra i personaggi, ognuno con una caratteristica specifica e importante a rendere speciale questa seconda serata di Festival ad Agugliano. La coralità compatta e formata da grandi professionisti, capaci di recitare, cantare, ballare, ha riempito la scena con i propri personaggi, ognuno con il suo, dando il proprio contributo e confrontandosi (a distanza e nell'immaginario collettivo) con il cavallo di battaglia di molti attori affermati, ma senza timore di sfigurare. Davvero tutti bravi! Curata la scenografia, con un faticoso cambio per ognuno dei tre atti. Particolarmente interessante quella del secondo atto, un basso napoletano fatto di bottegucce e povertà, ma dove si fa musica con niente, una scopa, una cassetta di legno della frutta, il fondo di una pentola percosso con un cucchiaio di legno... La storia è sempre quella: Antonio Esposito, un giovanotto napoletano un po' scapestrato, aspetta un figlio dalla sua fidanzata Maria. Decide allora di prendersi le proprie responsabilità e di mettere la testa a posto. Si mette così alla ricerca di un lavoro e attraverso vari espedienti riesce a farsi assumere dall'avvocato Razzulli come segretario. La sua bontà di fondo fa breccia anche nel cuore della famiglia del legale, inizialmente diffidente. Antonio così, percorrendo le mille strade e i sentieri, a volte contorti, della legge, risolve non poche situazioni, diventa amico di tutti in Tribunale (e non solo lì ma si guadagna l'amicizia anche del maestro in pensione Dante Sarchiapone, al quale ha soffiato il posto di segretario dell'avvocato), ottiene favori e consensi e dà così una svolta alla sua vita. E la scena finale, scelta dal regista e protagonista Vincenzo Russo è davvero di grande effetto! Il piccolo scugnizzo, che rappresenta tutto il passato di Antonio Esposito intento a osservare il suo oggi, è una favola e una sorpresa estremamente gradita, un tocco magico che arriva dritto al cuore e che conclude degnamente un lavoro di grande effetto. Specializzata nelle opere teatrali firmate da Peppino ed Eduardo De Filippo, Eduardo Scarpetta e molti dei classici napoletani, la Compagnia "30 Allora" e non è difficile crederlo, ha vinto numerosi premi in giro per l'Italia e anche in questa estate 2018 sono super-impegnati nella loro tournée. Da mettere in evidenza, a parte l'efficacia di Vincenzo Russo, come regista e come attore, tutto il resto della Compagnia "30 Allora": Goffredo Laugeni (Dante Sarchiapone), Stefano D'Ambrosio (avv. Razzulli), Maria detta Champagne (così come è stata presentata a fine rappresentazione l'interprete di Donna Palmira), Carla Lettiero (la fidanzata Maria Cacace), Carla Ferrara (una bravissima Donna Rosa, moglie isterica dell'avvocato, capace di mettere in riga tutta la famiglia con quattro urli), Simona Campanile (Nannarella), Francesco Martucci (giovane fornaio), Bruno Massaro (Peppe o' navigante), Francesco Pisano (Scugnizzo e Pasqualino, figlio combinaguai dell'avvocato Razzulli) Letizia Massaro (Elvira), Annamaria Menditto (tenerissima vecchietta che si lamenta dei canti e balli degli ex scugnizzi e delle loro fidanzate), Peppe Petriccione (fornaio), Michela Perrotta (Assunta), Rina Dello Stritto (Rusella), Alessia Tiscione ('Ngiulina), Fabrizio Cinque (Eduardo Scugnizzo) e Giovanni Carozza (ultimo a entrare in ordine di tempo, giusto un attimo prima della conclusione dello spettacolo, piccolo scugnizzo che rappresenta Antonio Esposito da piccolo). Cristiana Carnevali
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AutriciSiamo donne, di Polverigi e intorno al pentolone della marmellata ci divertiamo davvero! Archivio
Luglio 2022
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